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Europa Donna

L’oncologia in prima serata a che tempo che fa

Domenica 26 marzo si è parlato di oncologia durante la trasmissione in prima serata “Che tempo che fa” su Rai Tre. Ospite della trasmissione Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione di Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative e co-direttore del Programma Nuovi Farmaci dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Professore Ordinario di Oncologia Medica dell’Università degli Studi e membro del Comitato Tecnico Scientifico di Europa Donna Italia. Qui i punti salienti della sua intervista, relativa a Trastuzumab Deruxtecan, un anticorpo monoclonale coniugato, indicato per il tumore del seno HER2 positivo. Si tratta di una nuova generazione di farmaci, con un’azione innovativa come ha spiegato in trasmissione il professor Curigliano.

Qui, i passi significativi dell’intervista:

  • Il farmaco può essere utilizzato anche per altri tumori oltre al cancro al seno HER2 positivo.  I ricercatori parlano di approccio agnostico e a conferma saranno presentati a breve i  dati di uno studio. 
  • Lo studio di fase II DESTINY-PanTumor02 sta valutando l’efficacia e la sicurezza di Trastuzumab Deruxtecan in pazienti con tumori solidi localmente avanzati, non resecabili o metastatici precedentemente trattati, che esprimono HER2 in immunoistochimica, tra cui tumori delle vie biliari, della vescica, della cervice uterina, dell’endometrio, delle ovaie, pancreatico e tumori rari.
  • HER2 è una proteina del recettore della tirosina chinasi espressa sulla superficie di varie cellule tissutali in tutto il corpo ed è coinvolta nella normale crescita cellulare. In alcune cellule tumorali, l’espressione di HER2 è amplificata o le cellule presentano mutazioni attivanti.
  • Terapie anti HER2 sono state utilizzate per trattare i tumori al seno, gastrici e polmonari: sono necessarie ulteriori ricerche per valutare il loro ruolo potenziale nel trattamento di altri tipi di tumore che esprimono HER2. In sostanza, significa che il farmaco non è stato formulato per curare la malattia sulla base dell’organo di origine ma sulla base della presenza o meno di un bersaglio terapeutico.
  • Al fine di individuare il bersaglio terapeutico si può utilizzare una tecnica denominata immunoistochimica. In fase sperimentale si stanno anche utilizzando indagini di medicina nucleare che consistono nella somministrazione di un anticorpo radioattivo che permette di illuminare le parti del corpo dove è presente il bersaglio.