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Europa Donna

Che cosa è successo in oncologia in questi ultimi 30 anni? Ripercorriamo insieme alcune delle tappe più salienti.

1994

Sulla rivista scientifica Science vengono pubblicati i risultati degli studi relativi all’identificazione del gene BRCA1. Successivamente verrà individuato anche un ulteriore gene, chiamato BRCA2. Le donne portatrici di tale mutazione presentano un rischio di sviluppare tumori al seno e all’ovaio più elevato rispetto al resto della popolazione.

1998

La Food and Drug Administration (FDA), l’Ente governativo statunitense che si occupa di salute pubblica, approva trastuzumab, il primo anticorpo monoclonale per il tumore al seno metastatico HER2+.

2000

Nel corso del congresso mondiale ASCO, viene ufficializzata la nuova classificazione del tumore al seno, che da questo momento in poi può essere di tre tipi diversi: ormono-responsivo, HER2 positivo, triplo negativo.

2003

Il Consiglio dell’Unione Europea pubblica le prime Raccomandazioni sugli screening oncologici. Per quanto riguarda la mammografia, la si raccomanda per individuare tumori del seno nelle donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, conformemente agli orientamenti europei per una garanzia di qualità delle mammografie.

2004

Si afferma definitivamente una nuova classe di farmaci ormonali: gli inibitori delle aromatasi. Riducono la quantità di estrogeni in circolo nell’organismo e di conseguenza la quantità di ormoni che raggiungono le cellule tumorali nel seno.

2011

Uno studio italiano pubblicato su Jama dimostra l’efficacia della triptorelina nel proteggere la fertilità delle donne dagli effetti tossici della chemioterapia. Il farmaco mette “a riposo” le ovaie che, una volta conclusi i trattamenti, possono riprendere a funzionare.

2018

Il New England Journal of Medicine pubblica il primo studio che dimostra il valore dei test genomici nella decisione se iniziare o meno la chemioterapia dopo l’intervento chirurgico. Il tumore deve rispondere a ben precise caratteristiche: operato, in fase iniziale, con recettori ormonali positivi e HER2-negativo e con linfonodi negativi, oppure positivi ma in un numero massimo di tre.

2019

Presentati per la prima volta i dati con tucatinib nel tumore HER2 positivo in pazienti con malattia metastatica e metastasi cerebrali. La combinazione tucatinib, trastuzumab e capecitabina migliora la sopravvivenza.

2020

FDA ed European Medicines Agency (EMA), l’Ente regolatorio europeo, approvano pembrolizumab in combinazione alla chemioterapia per il trattamento del tumore mammario triplo negativo, l’aggiunta della immunoterapia aumenta la sopravvivenza nei tumori PD-L1 positivi.

2021

Durante il congresso internazionale ESMO 2021 vengono presentati per la prima volta i dati del trastuzumab deruxtecan nel tumore mammario HER2 positivo. Il farmaco viene approvato in seconda linea dopo pertuzumab/trastzumab e taxani. Sempre nello stesso anno, pembrolizumab viene approvato da FDA in combinazione alla chemioterapia come terapia preoperatoria per il tumore mammario triplo negativo. Sull’edizione online di Radiology viene invece pubblicata una review che fa il punto sulle diverse applicazioni della mammografia con mezzo di contrasto (CEM), introdotta commercialmente nel 2011 e a tutti gli effetti  uno strumento emergente per l’imaging del seno.

2022

Standing ovation al congresso mondiale di Oncologia ASCO, alla presentazione dei dati relativi all’ anticorpo monoclonale coniugato trastuzumab-deruxtecan che per la prima volta cambia la pratica clinica del trattamento del tumore al seno HER2 low. Nello stesso anno, il Consiglio dell’Unione Europea propone una nuova raccomandazione sullo screening dei tumori per ridurre la mortalità e l’incidenza dei tumori invasivi. Per quanto riguarda il tumore del seno, suggerisce un limite minimo di età di 45 anni e un limite massimo di 74. E, sempre nel 2022, vengono pubblicati su Annals of Surgical Oncology i risultati di uno studio italiano che, per l’importanza, ha portato a una modifica delle Linee Guida AIOM. Dimostrano come nelle pazienti con tumore al seno T1 e T2 e 1-2 linfonodi sentinella macrometastatici, la sopravvivenza globale e i tassi di sopravvivenza libera da recidiva, in caso solo di biopsia del linfonodo sentinella, non sono inferiori a quelli delle pazienti sottoposte a dissezione del linfonodo ascellare. 

2023

Un ampio studio su migliaia di mammografie, pubblicato sulla rivista Radiology dimostra  che gli algoritmi di intelligenza artificiale (AI)  superano il modello di rischio clinico standard per la previsione del rischio a cinque anni di cancro al seno. Nello stesso anno, la FDA approva abemaciclib per il trattamento dei tumori mammari endocrino responsivi ad alto rischio.

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