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Chemo brain: un problema di cui non si parla abbastanza

Chemo brain: letteralmente, “cervello da chemio”. Un’espressione forse poco nota, ma che rappresenta la realtà di moltissimi pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia

In realtà, il chemo brain non è un unico effetto collaterale, ma piuttosto un insieme di sintomi che riguardano l’area cognitiva. Tra questi troviamo: 

  • Confusione
  • Difficoltà di memoria di vario genere, ad esempio nel ricordare date e nomi; 
  • Problemi di organizzazione
  • Difficoltà di concentrazione
  • Problemi nell’eseguire più azioni semplici insieme, come rispondere al telefono mentre si è alle prese con attività domestiche; 
  • Difficoltà nel trovare le parole giuste o nel finire le frasi; 
  • Sensazione di “nebbia mentale”; 
  • Difficoltà nell’imparare cose nuove

Difficoltà cognitive: fattori di rischio e tempistiche 

Le difficoltà cognitive proprie del chemo brain non hanno tempistiche di comparsa e di risoluzione definite. Mentre in alcuni pazienti questi problemi spariscono nel giro di settimane o mesi, per altri non è così. Statisticamente, comunque, è più probabile che i sintomi scompaiano in poco tempo. 

Più complesso, invece, è definire le cause di questo fenomeno. Uno di questi può essere la sede d’insorgenza del tumore: quando la malattia colpisce il cervello, infatti, è più probabile che compaiano le difficoltà cognitive. Lo stesso vale per i tumori che si manifestano in un’altra parte del corpo ma che si diffondono fino al cervello. 

La causa può essere anche di origine psicologica, da ricondurre allo stress della diagnosi e del successivo percorso terapeutico. 

Alcune di queste presunte cause coincidono in realtà con quelli che sono stati individuati come possibili fattori di rischio, cioè: 

  • Problemi di salute mentale pregressi; 
  • Età avanzata e condizioni di particolare fragilità; 
  • L’uso di alcol o altre sostanze che possono incidere sulla lucidità cognitiva; 
  • L’utilizzo di alcuni farmaci
  • Il coinvolgimento del cervello come sede tumorale
  • Chemio somministrata in dosi elevate

Effetti della chemioterapia sul cervello: come gestirli 

Gli effetti della chemioterapia sul cervello, non avendo ancora una causa riconosciuta come certa, richiedono un approccio eterogeneo

Quando necessario, ossia quando i sintomi del chemo brain non scompaiono da soli in poco tempo, è possibile agire intanto sui propri comportamenti, ad esempio tenendo traccia di attività e impegni su un’agenda personale, svolgendo poche o un’unica attività per volta, creando delle routine facili da seguire e cercando di tenere allenato il cervello con esercizi leggeri (ad esempio puzzle). 

È importante spiegare a chi ci sta intorno cosa sta succedendo, così da circostanziare le proprie difficoltà e far capire agli altri come essere d’aiuto. 

Uno studio scientifico, infine, ha evidenziato come l’attività fisica, svolta sia prima che durante la chemioterapia, possa migliorare le funzioni cognitive del paziente, riducendo il rischio di chemo brain.