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Europa Donna

Due giornate di confronto per parlare di tumore al seno metastatico

Ventinove partecipanti provenienti da 14 dei 47 paesi membri di The European Breast Cancer Coalition – Europa Donna  hanno partecipato a un webinar di due giorni (il 17 e il 18 giugno scorsi) focalizzati sul cancro al seno metastatico per affrontare i bisogni insoddisfatti delle donne che ne soffrono e condividere strategie e progetti. Nel corso delle giornate sono stati trattati temi importanti quali le terapie, la comunicazione medico-paziente, l’impatto economico della malattia.  

I temi trattati nel webinar

I caregiver e l’ accesso ai farmaci

Ad aprire i lavori è stata Marzia Zambon1 che ha dichiarato, «Sulla base di tutte le nostre scoperte e delle nostre priorità, abbiamo bisogno di formare persone per intercedere a favore di altre donne con questa malattia. Questo è ciò che stiamo facendo qui oggi». Marzia Zambon ha citato anche un’indagine ED condotta in 30 Paesi, fondamentale perché ha permesso di evidenziare le principali preoccupazioni delle donne con tumore al seno metastatico come supporto per i caregiver, accesso alle cure e migliore comprensione della malattia da parte del pubblico laico.  

Gli effetti collaterali da conoscere

È stato compito, invece, di Fatima Cardoso2 effettuare un panorama degli ultimi approcci terapeutici. Ha delineato il complesso tema del trattamento e gli ultimi approcci terapeutici e le relative raccomandazioni, ancorate alle linee guida ABC regolarmente aggiornate, fornite dall’ABC Global Alliance, di cui Europa Donna fa parte. Lo scopo delle terapie è quello di migliorare la sopravvivenza mantenendo una buona qualità di vita delle donne con tumore al seno metastatico. «Per questo – ha affermato Cardoso – è importante che i medici scelgano con i pazienti le terapie tenendo in considerazione gli effetti collaterali meno fastidiosi per ognuno di essi». Nel caso della chemioterapia, somministrare dosi più basse può rendere i farmaci tollerabili più a lungo e anche permettere una maggiore estensione della sua durata.

La comunicazione medico-paziente

Per quanto riguarda invece l’importante tema della comunicazione medico-paziente, Gabriella Pravettoni3, ne ha delineato i principali problemi. Le pazienti, ad esempio, hanno personalità e bisogni diversi e prendono decisioni in modo differente: da qui, la necessità di adattare di conseguenza la comunicazione concentrandosi in ambito cognitivo anziché emozionale, affinché sia possibile accompagnare la paziente verso scelte consapevoli durante il suo percorso di cura del tumore al seno con metastasi

L’attività fisica

Di effetti collaterali e di come ridurne l’impatto, ne ha parlato Jana Müller4. La dottoressa Müller si è soffermata sul ruolo dell’attività fisica, che può aiutare a ridurre i principali effetti collaterali indotti dalle terapie, in particolare dalla chemio. I principali effetti indesiderati sono l’affaticamento, la neuropatia periferica e il dolore articolare, quest’ultimo causato dagli inibitori dell’aromatasi. A tal proposito, è in corso lo studio EFFECT per definire il ruolo dell’esercizio strutturato sulla qualità di vita, sulla fatica e sugli altri effetti correlati alla malattia e al trattamento. Lo studio fa parte di PREFERABLE, un progetto di collaborazione internazionale finanziato dall’Unione Europea, di cui Europa Donna è partner.

Le disparità a livello nazionale 

Non meno importante, è l’impatto economico della malattia e le disuguaglianze tra Nazioni. Di questo ne ha parlato Richard Sullivan5 citando i pericoli legati all’aumento dei ritardi nella diagnosi di tumore al seno metastatico e nel suo trattamento. Si stima, infatti, che un ritardo di 4 settimane nell’intervento chirurgico per tumore al seno potrebbe causare 10 decessi in più ogni 1000 donne.

 


CEO di Europa Donna

Direttrice dell’Unità Senologica presso il Champalimaud Clinical Center di Lisbona, in Portogallo, e Presidente dell’ABC Global Alliance

3 Direttore della Divisione di Psico-oncologia presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano

4 Ricercatrice di oncologia fisica del Centro nazionale per le malattie tumorali di Heidelberg (Germania)

5 Professore di cancro e salute globale al King’s College di Londra e direttore dell’Institute of Cancer Policy e co-direttore del Conflict and Health Research Group a Londra, Regno Unito