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Emilia-Romagna: sì alla rete tra Associazioni pazienti

Sono appena state presentate ufficialmente le Linee di indirizzo della nuova Rete Oncologica ed Emato-oncologica dell’Emilia-Romagna. Si tratta di un ulteriore passo avanti per il benessere dei pazienti, dei familiari e dei caregiver. L’obiettivo è di garantire cure, assistenza e servizi sempre più elevati e, al tempo stesso, vicini.

Le istituzioni dell’Emilia-romagna

Il documento definisce le caratteristiche generali della rete regionale, secondo il modello del Comprehensive Cancer Care Network. Tale modello, garantisce maggiore uniformità possibile in termini di accesso, gestione clinica, governance e monitoraggio dei dati ai fini sia clinici che di ricerca, nel rispetto delle autonomie locali. «La sanità pubblica che vogliamo e su cui continuiamo a investire è quella legata al territorio, che si prende cura di tutti senza lasciare indietro nessuno, e lo fa con servizi, terapie e assistenza sempre più innovativi e a misura del cittadino», hanno dichiarato il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini. «Con la Rete Oncologica ed Emato-oncologica regionale l’Emilia-Romagna guarda al presente e al futuro, con l’obiettivo di portare sempre di più i servizi direttamente nelle comunità locali. In linea anche con il modello di medicina territoriale definito nel PNRR, che in diversi aspetti si ispira alla nostra regione, come nel caso della Case della salute. Grazie alle risorse previste da quest’ultimo possiamo ridisegnare la rete di assistenza sanitaria territoriale in modo capillare, per una sanità pubblica capace di dare risposta alle nuove esigenze che anche la pandemia ha evidenziato».

l’oncologia di prossimità

L’oncologia di prossimità è uno dei punti di forza e permetterà di delocalizzare le attività oncologiche ed emato-oncologiche tra Case di Comunità e Ospedali di Comunità, sino al domicilio del paziente,  garantendo le medesime condizioni di efficacia e sicurezza. Un forte impulso verrà poi dalla telemedicina. Questa non sostituirà le visite in presenza e consentirà una tempestiva discussione degli esami diagnostici e la rilevazione di eventuali segni di ripresa di malattia.

Le associazioni di volontariato

Le Associazioni di volontariato vengono citate più volte nella Delibera. Inoltre, a loro è dedicato l’ultimo paragrafo: “Oggi è necessario costruire una reale interlocuzione tra istituzioni regionali e locali, rete oncologica ed emato-oncologica e associazioni dei pazienti e del volontariato, il cui ruolo deve essere supportato e valorizzato al fine di poter meglio offrire contributi all’interno delle politiche sanitarie. Importante, quindi, prevederne la partecipazione nelle diverse progettualità, come la collaborazione su progetti/attività riguardanti la formazione ai pazienti e ai caregiver e il supporto psicologico nelle fasi attuative. Si auspica che ogni rete provinciale possa disporre di spazi fisici dedicati alle associazioni di cittadini, pazienti e volontariato. La Rete oncologica ed emato-oncologica sarà impegnata anche a favorire e implementare la partecipazione attiva e consapevole dei pazienti alle sperimentazioni cliniche. Questo è previsto dal nuovo Regolamento Europeo 536/2014, recepito nel nostro paese dal gennaio 2022 con l’attivazione del Portale Unico.

Il loro impegno 

Le associazioni dei pazienti e il volontariato, dovranno impegnarsi a raggiungere una rappresentatività condivisa per essere sempre più un interlocutore incisivo nelle aree operative di rete, nelle relazioni di supporto alle campagne di prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Le modalità di coinvolgimento nella rete oncologica ed emato-oncologica devono prevedere una interlocuzione rappresentativa nei diversi organi e livelli di governo della rete”.