A.P.S. EUROPA DONNA ITALIA
VIA CONSERVATORIO 15
20122 MILANO
TEL 02 36709790
SEGRETERIA@EUROPADONNA.IT
IBAN: IT32 J030 6909 6061 0000 0013 702
CF: 97560520153

n

Europa Donna

Diagnosi e screening: le linee guida europee

Gli esperti dell’ECIBC proseguono nell’aggiornamento delle raccomandazioni contenute nelle linee guida europee sullo screening e sulla diagnosi del tumore al seno. Le principali novità riguardano lo screening nella fascia 45-49 e l’uso della tomografia digitale.

Dubbi e incertezze non sono necessariamente un male. Quando si parla di scienza – e quindi anche di medicina – le domande costituiscono il principale carburante per il progresso. L’aggiornamento delle linee guida europee sullo screening e sulla diagnosi del tumore al seno ne è una dimostrazione: le sette nuove raccomandazioni stilate dall’Iniziativa della Commissione europea sul tumore al seno(ECIBC, EuropeanCommissionInitiative on BreastCancer) vogliono rispondere, sulla base delle più recenti prove di efficacia e della condivisione di buone pratiche, alle incertezze degli operatori sanitari. Ma soprattutto, a quelle delle donne.Le novità, elaborate nelle scorse settimane dagli esperti del gruppo di sviluppo dell’ECIBC, riguardano più lo screening che la diagnosi.

Diagnosi

Nelle donne con carcinoma mammario invasivo, confermato dall’esame istologico ma che richiede un’ulteriore valutazione, gli esperti suggeriscono di ricorrere – come esame di secondo livello in vista dell’intervento chirurgico – alla mammografia con mezzo di contrasto (CEM) piuttosto che alla risonanza magnetica (MRI). La raccomandazione muove dalla consapevolezza che il bilancio tra benefici e svantaggi è sfavorevole per entrambe le tecniche. Il confronto di costi, logistica e accettazione dell’esame da parte delle pazienti spingono però gli esperti a sbilanciarsi in favore della CEM.

Screening

La prima novità sullo screening riguarda la fascia di età 45-49, storica “zona grigia” della prevenzione tramite mammografia. L’aggiornamento rafforza le (incerte) raccomandazioni precedenti: i benefici di includere le donne di questa età, asintomatiche e con un rischio medio di tumore al seno, nei programmi di screening sono maggiori degli svantaggi. Le linee guida sulle altre fasce di età restano immutate.

Attraverso due nuove raccomandazioni, l’ECIBC mette ordine nell’uso della tomosintesi digitale della mammella (DBT) nei programmi di screening. Questa tecnica di imaging tridimensionale viene talora proposta in alternativa o a complemento della più tradizionale mammografia digitale. Al momento non ci sono prove che spingano a preferire l’utilizzo della tomosintesi nei programmi di screening rivolti alle donne nella fascia di età 50-69, asintomatiche e con un rischio medio di tumore al seno. Gli esperti sottolineano inoltre che non c’è motivo di somministrare alle donne entrambi gli esami.

Il ricorso alla tomosintesi digitale della mammella è protagonista di un’altra coppia di raccomandazioni che riguarda le donne con un seno particolarmente denso. Nel contesto di uno screening organizzato, l’ECIBC sconsiglia di sottoporre queste donne a un programma combinato di mammografia digitale etomosintesi. Dovendo optare per una sola delle due tecniche, gli esperti suggeriscono di privilegiare la seconda.

La settima e ultima raccomandazione riguarda l’informazione e il coinvolgimento delle donne nei programmi di screening mammografico. Anni di esperienza ci hanno insegnato che uno dei fattori di successo di questi programmi è la volontà di adesione delle donne. Per questa ragione, gli esperti dell’ECIBC suggeriscono di sostituire la tradizionale modalità di invito – basata su una lettera contenente le informazioni necessarie e un appuntamento – con strumenti progettati sia per informare che per facilitare il processo decisionale delle donne.