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Tumore al seno: l’alimentazione che protegge

Una dieta corretta è fondamentale sia per prevenire il tumore sia per evitarne le recidive. Ne parliamo con Anna Villarini.

Nel tumore al seno l’alimentazione corretta gioca un ruolo fondamentale. Come evidenziano numerosi studi scientifici, seguire una dieta bilanciata e sana permette una riduzione del rischio di cancro al seno che va dal 10% al 33%. È importante quindi conoscere i cibi potenzialmente dannosi per limitarne il consumo, così come quelli protettivi. Per questo motivo Europa Donna Italia ha avviato un ciclo di seminari per le aziende, coinvolgendo la dottoressa Anna Villarini, celebre biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione, che lavora come ricercatrice presso il dipartimento di Ricerca all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

“In particolare, vanno assunti con grande moderazione gli alimenti ultra-processati” sottolinea la dottoressa Villarini: “si tratta di alimenti industriali, pronti all’uso, ottenuti con materie prime molto lavorate. Alcuni esempi, presenti spesso nelle nostre cucine: il pane in cassetta, le zuppe pronte liofilizzate, le merendine, le bevande zuccherate, i dadi per brodo, i salumi e molto altro”. I ricercatori (Studio NutriNet-Santé) hanno infatti osservato che all’aumentare del consumo di questi prodotti cresce del 10% circa il rischio di sviluppare un tumore, specialmente quello della mammella.

Questo è un dato importante, che va a confermare quanto già riscontrato dal Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro, il quale invita le donne che hanno già avuto un tumore al seno, al consumo di cereali integrali e non raffinati. “L’assunzione elevata di cibi raffinati” spiega la dottoressa Villarini “sembrerebbe responsabile di picchi di insulina, connessi a picchi di glicemia. Questo può contribuire a produrre testosterone in eccesso, noto fattore di rischio per il tumore della mammella”.

Il Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro invita alla cautela anche nell’utilizzo degli integratori di fitoestrogeni, da assumere solo su consiglio medico. Sono ancora pochi gli studi che hanno osservato la relazione tra il loro consumo e il rischio di sviluppare tumori, perciò è sconsigliabile il “fai da te” fin quando non si avranno dei dati forti. Diverso discorso va fatto invece per la soia, ricca di fitoestrogeni, ma per il cui consumo si osserva un ruolo protettivo nei confronti del cancro al seno. “Merito, forse, dell’interazione con altre sostanze presenti nella soia e di concentrazioni fisiologiche molto diverse dagli integratori” sottolinea Villarini.