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Tumore al seno: i numeri aggiornati

Il tumore al seno analizzato attraverso i numeri relativi a incidenza, mortalità, adesione agli screening organizzati e molto altro: sono i dati resi noti da AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, che ogni anno pubblica un report sulle principali neoplasie esistenti, “I Numeri del Cancro in Italia”.  Un compendio dell‘oncologia italiana che abbiamo esaminato per capire e spiegare cosa è accaduto nell’ultimo anno relativamente a questa malattia. 

Cominciamo dal quadro generale: stando al report AIOM, ad oggi in Italia sono 834.200 le donne viventi dopo una diagnosi di tumore al seno. Le diagnosi nel 2023 sono state oltre 55mila; un numero, secondo le previsioni, destinato ad aumentare dello 0,2% ogni anno nel prossimo ventennio. Aumento non riservato esclusivamente al tumore del seno: in generale, ci si aspetta che le nuove diagnosi oncologiche crescano ogni anno di una percentuale compresa tra lo 0,6 (per le donne) e l’1,3% (per gli uomini). 

A questa patologia spetta ancora il primato di tumore più diffuso nel sesso femminile, rappresentando circa un terzo delle malattie neoplastiche che colpiscono le donne. Confermati anche i dati sulla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi (88%) e sulla probabilità di vivere ulteriori 4 anni condizionata ad aver superato il primo anno dopo la diagnosi (91%). 

Lo screening mammografico 

Lo screening mammografico organizzato (SMO), pur avendo raggiunto una buona estensione, risente ancora di una scarsa adesione. Mentre con estensione si intende il numero di persone invitate a sottoporsi allo screening paragonato agli aventi diritto, l’adesione valuta il numero effettivo di partecipanti al controllo. 

A fronte di un’estensione media piuttosto elevata (85,6%), si osserva purtroppo un’adesione non altrettanto compatta: 56,2%, valore che risente peraltro di importanti variazioni da Nord a Sud. Mentre nelle regioni settentrionali l’adesione sale fino al 64% e oltre, scende al 41,3% al Sud e nelle isole. Va sottolineato, però, come lo screening mammografico goda comunque di una partecipazione più elevata se paragonata a quella dello screening per la cervice uterina (39,2%). 

La prevenzione e l’effetto sulla mortalità 

La prevenzione ha avuto e avrà un ruolo essenziale nella riduzione della mortalità per il tumore al seno. Nell’arco temporale tra il 2007 e il 2019 sono infatti stati evitati oltre 10.000 decessi correlati a questa malattia, una riduzione corrispondente al 6% in meno. Il carcinoma al seno, nella classifica dei tumori per i quali la mortalità è calata, si colloca al terzo posto, dopo il cancro allo stomaco e al colon-retto. 

Il calo nei decessi si spiega con due fattori: la partecipazione agli screening preventivi e i progressi ottenuti dalla ricerca, che hanno condotto a terapie più efficaci e più mirate. 

Da evidenziare è il dato relativo alla relazione tra tumore al seno e l’alcol. Secondo i dati di AIOM, tra il 2015 e il 2019 il consumo moderato di questa sostanza ha causato circa 5300 nuove diagnosi e 1300 decessi, mentre l’abuso di alcol ha portato a 6.600 casi e 1700 decessi.