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Obiettivo Psico-oncologia: un traguardo da raggiungere

Stati Uniti, anni ’70: un gruppo di specialisti della salute mentale, guidati da Jimmie Holland (1928-2017), sostiene la necessità di promuovere l’informazione e la comunicazione sociale per combattere lo stigma che circonda i malati di cancro. Questa pioniera della psico-oncologia sottolinea l’importanza di considerare i bisogni emotivi e la dimensione psichica nella cura della malattia. Lo stress legato alla malattia oncologica è, per Holland, il “sesto parametro vitale”, considerato al pari degli altri parametri-base indicatori della funzionalità dell’organismo (temperatura, frequenza cardiaca e pressione arteriosa, respirazione, dolore). Se non individuato e curato, lo stress può permanere nel tempo e inficiare la qualità di vita dei pazienti e delle famiglie. Nell 1984 Holland fonda insieme ad altri colleghi la prima società internazionale di psico-oncologia (Psycho-Oncology Society)[1]. Un anno più tardi nasce la SIPO: Società Italiana di Psico-Oncologia.

La psico-oncologia è la disciplina che studia con rigore scientifico l’impatto psico-emotivo del cancro e dei suoi trattamenti, promuove interventi multidisciplinari integrati secondo il modello bio-psico-sociale, indaga le reazioni delle persone alla malattia nonché i fattori psicologici, comportamentali e sociali che influenzano la morbilità e la mortalità.[2] L’obiettivo principale della SIPO è quello di promuovere la conoscenza, il progresso e la diffusione della materia in campo clinico, formativo, sociale e di ricerca, coinvolgendo tutte le figure professionali che lavorano nell’ambito dell’assistenza alle persone malate di cancro e alle loro famiglie[3]. L’impegno – da sempre condiviso e perseguito con Europa Donna Italia – mira a ottenere il riconoscimento dell’importanza delle cure psicologiche durante tutta l’esperienza di malattia e a promuovere a livello istituzionale la presenza effettiva della figura dello psiconcologo nel team multidisciplinare di senologia.

Già nel 2000 EUSOMA, la società europea che raduna gli specialisti nella cura del tumore al seno, oltre a rimarcare l’importanza di organizzare i servizi di senologia in un unico centro multidisciplinare (Breast Unit), evidenziava anche la necessità di prevedere il supporto psicologico tra i “servizi associati”, quale requisito per la certificazione del centro. Psichiatri e psicologi sono però considerati consulenti da attivare al bisogno, nel contesto dei servizi di psichiatria di consultazione[4]

Tenendo conto della nostra specifica realtà, la SIPO si è impegnata nella definizione dei criteri che inquadrano la figura specialistica dello psiconcologo, «un professionista che identifica il distress e la morbidità psicologica e fornisce interventi psicologici ai pazienti con tumore della mammella e ai loro familiari» [5]. In Italia tale qualifica viene attribuita sulla base di determinati requisiti formativi e curriculari, che devono essere soddisfatti e mantenuti nel tempo dallo specialista della salute mentale, attraverso l’esperienza clinica ambito-specifica e la formazione continua.

Ancora nel 2013[6] lo psiconcologo è considerato un «professionista in consulenza» e una figura «ancillare» nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale della donna con tumore al seno. Nel corso del tempo si impone tuttavia la necessità di disporre di un servizio di psico-oncologia che sia «strettamente integrato con il Centro di senologia»: lo psiconcologo deve «preferibilmente essere integrato nel team»[7].

Finalmente, nell’aprile 2019 si assiste a una storica svolta: approvando la revisione delle Linee guida organizzative per la Rete oncologica di Agenas[8], la Presidenza del Consiglio dei Ministri include a tutti gli effetti lo psiconcologo tra i professionisti del team multidisciplinare multiprofessionale.

Tale posizione riflette pienamente quanto sancito dall’aggiornamento dei requisiti EUSOMA per le Breast Unit del 20205, inclusi tra i requisiti essenziali per i centri oncologici di qualità:

  • Il supporto psicologico specialistico fornito da parte dello psiconcologo, che rientra a pieno titolo nel team multidisciplinare allargato della Breast Unit, deve essere disponibile lungo tutto il continuum della malattia ai pazienti e ai loro familiari, presso il Centro di senologia, per aiutare le persone a far fronte alle problematiche psicologiche comuni nel cancro mammario;

  • Il distress deve essere riconosciuto, monitorato, documentato e prontamente trattato a ogni stadio della malattia e deve essere valutato in ogni paziente usando uno strumento validato quale il termometro del distress.

Le tre edizioni del progetto ForteMente[9] hanno dimostrato una realtà nazionale molto eterogenea e lontana dall’ideale per quanto riguarda la disponibilità di adeguati servizi di psico-oncologia. Prosegue dunque il tenace impegno congiunto di Europa Donna Italia e SIPO. Attendiamo a breve il documento conclusivo dell’intero progetto con le relative raccomandazioni, che getteranno le basi per il lavoro futuro.

 

Articolo in collaborazione con la dott.ssa Eugenia Trotti, chirurga presso ASST Sette Laghi. Presidio “Ospedale di Circolo e Fond. Macchi”.


[1] https://cancerhistoryproject.com/people/remembering-jimmie-holland-a-founder-of-psycho-oncology/

[2] Bellani ML, Trotti E. Aspetti psicologici, interventi di supporto e psicoterapia nel cancro della mammella. In: Rovera F et al. (a cura di). Senologia. Diagnosi, terapia e gestione. Milano, Edra SpA (2017): 315-30

[3] https://www.siponazionale.it/

[4] EUSOMA / Position Paper: the requirements of a specialist breast unit. European Journal of Cancer 36 (2000) 2288–2293 229

[5] Biganzoli L et al. The requirements of a specialist breast centre. The Breast. 51 (2020): 65-84

[6] REGIONE LOMBARDIA. La Giunta. DELIBERAZIONE N° IX / 4882 Seduta del 21/02/2013

[7] Ministero della Salute. DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE E DELL’ORDINAMENTO DEL SSN DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE EX UFFICIO III DG PROG Documento del Gruppo di lavoro per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia. Roma, Maggio 2014

[8] Presidenza del Consiglio dei Ministri. Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano. Repertorio Atti n. 59/CSR, 17 aprile 2019. All. 1: Revisione delle Linee Guida organizzative e delle raccomandazioni per la Rete Oncologica che integra l’attività ospedaliera per acuti e post-acuti con l’attività territoriale.

[9] https://www.europadonna.it/tag/fortemente/